Scienziati in affanno? Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) in teoria e nelle pratiche

a cura di Alba L’Astorina e Monica Di Fiore

© Cnr Edizioni 2018, 180 pp.
ISBN 978 88 8080 250 1 (print)
ISBN 978 88 8080 251 8 (online)
doi.org/10.26324/2018RRICNRBOOK

per informazioni e contatti: lastorina.a@irea.cnr.it, monica.difiore@cnr.it

Da alcuni anni a chiunque voglia presentare un progetto di ricerca in ambito europeo, viene chiesto di rispettare i principi della Ricerca e Innovazione Responsabili (nota con l’acronimo RRI), anticipando i possibili impatti e spiegando come le attività proposte produrranno un’innovazione “socialmente desiderabile e accettabile”.Perché una ricerca possa definirsi “RRI”, deve prevedere il coinvolgimento attivo di vari attori per la definizione di obiettivi socialmente condivisi; considerare la dimensione etica e le diverse prospettive ed implicazioni di genere delle sue attività; garantire opportunità di formazione per costruire una cittadinanza attiva e partecipe ai processi decisionali; consentire l’accesso ai risultati delle ricerche; e tendere verso una proficua interazione con il mondo politico che garantisca una governance condivisa dell’innovazione. Ma cosa è la RRI per i ricercatori?  È l’ennesimo vincolo burocratico cui devono sottoporre la propria attività o può essere un’occasione per ripensare il modo e il senso di fare ricerca oggi?  “Scienziati in affanno” esplora i vari significati di questo approccio complesso, attraverso le sue componenti teoriche e le riflessioni sul tema della responsabilità maturate nell’ambito di alcune pratiche di ricerca.
La prima parte del volume ricostruisce il contesto epistemologico, politico e sociale che ha portato alla definizione delle dimensioni della RRI, presentando gli atti di alcune giornate di studio organizzate dal CNR nel 2016. La seconda esplora le condizioni che rendono possibile – o problematica –  l’introduzione e la valorizzazione della RRI nelle pratiche di ricerca, fuori e dentro l’accademia e il contesto della politica comunitaria, a sottolineare che i temi che ruotano intorno al concetto della responsabilità non sono appannaggio di questo approccio.
Sebbene l’idea della RRI sia emersa recentemente in ambito europeo, i suoi temi affondano le radici in una società pervasa da scienza e tecnologia e da processi innovativi che, oltre a portare benefici, comportano spesso rischi, sollevano dilemmi etici e questioni controverse. In questo contesto, in cui sempre più frequentemente si manifestano segnali di sfiducia e di diffidenza, è diventato evidente che il tema dell’innovazione non può essere più tenuto fuori da una dialettica democratica in cui tutte le componenti della società costruiscano una visione condivisa del futuro. Il volume si chiude quindi con una conversazione con due studiosi che da anni si interrogano sullo stato critico della relazione tra scienza, politica e società, allargando la riflessione oltre i confini italiani.
In “Scienziati in affanno”, la RRI diventa così un pretesto per promuovere la riflessione su argomenti spesso trascurati nel mondo della ricerca, e un’occasione per “ridurre la distanza tra chi fa scienza e chi riflette in maniera critica sui suoi cambiamenti”

View Fullscreen